Sappiamo bene che il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e che ogni località in cui esso viene consumato lo prepara in un modo diverso, sia per una questione di cultura, sia per una questione di piacere.

C’è chi consuma il caffè per un dosato apporto di caffeina in vista di un risveglio energetico o di un allenamento, oppure chi lo degusta per una coccola o un accompagnamento agli appuntamenti della giornata.

Ma come si prepara il caffè? Esistono vari modi per prepararlo?

La preparazione con la Moka

Partiamo dal metodo più antico di preparazione, ma ancora utilizzatissimo almeno nelle case italiane: la Moka.

Quella originale è in alluminio, anche se esistono anche in ceramica o in vetro. Queste due ultime poco diffuse per una questione di fragilità e costi, ma la prima è sicuramente quella più conosciuta al mondo. Gli esperti del caffè, però ci dicono che la Moka in ceramica o in vetro siano lo strumento perfetto per avere un caffè più gustoso.

Fin da piccoli, abbiamo tutti visto preparare una Moka dalla nonna, la quale ci nascondeva, nemmeno volutamente, dei trucchi che sono fondamentali ai fini della preparazione di un ottimo caffè con la moka.

Elenchiamo qui la giusta procedura per una preparazione ottimale del caffè con la Moka:

  1. La base va sempre riempita con acqua fredda
  2. Il caffè utilizzato deve essere specifico per la Moka
  3. Il caffè posizionato sul filtro NON va pressato
  4. Il caffè va cucinato a fiamma lenta
  5. La Moka va tolta dal fuoco non appena il caffè sale
  6. Prima di servirlo va girato direttamente da dentro alla moka
  7. NON lavare la moka con il sapone
  8. Cambiare le guarnizioni quando esse sono usurate

Se rispettiamo tutti questi piccoli passaggi avremo una bevanda che profuma e delizia le nostre papille gustative!

La preparazione con la Cuccumella

Altra caffettiera storica italiana è la “Cuccumella”, più comunemente conosciuta come la caffettiera napoletana.

In questa tipologia di caffettiera l’estrazione del caffè avviene in modo totalmente contrario rispetto alla nostra conosciutissima moka.

Prodotta originariamente in rame, oggi in alluminio, sempre per un problema di costi e reperibilità del materiale, è molto più diffusa dell’altra per una questione di velocità di preparazione.

Elenchiamo quindi i passaggi per astrarre un caffè alla napoletana con i fiocchi:

  1. Si prende la parte inferiore e la si riempie di acqua, fino a massimo mezzo centimetro dal foro.
  2. Ogni 100 grammi di acqua possono andarci 6 grammi di caffè se si desidera estrarre un caffè classico, 7-8 grammi se si desidera estrarre un bel caffè forte alla napoletana.
  3. Metti l’acqua a fuoco lento a bollire.
  4. Nel frattempo metti il serbatoio sopra la bilancia con il filtro bucherellato rivolto verso l’altro, riempilo con la quantità di caffè desiderata, avvita con forza la parte superiore del filtro così da creare una camera d’infusione.
  5. Quando l’acqua raggiunge il bollore, spegni il fuoco e riversala nella parte inferiore della Cuccumella.
  6. Inserisci il serbatoio con cura facendolo aderire bene.
  7. Chiudi con forza la parte superiore e con un gesto secco girala sottosopra.
  8. Agita delicatamente e inserisci il beccuccio per far uscire il caffè dopo un’attesa di circa 6-8 minuti.

Questo è il vero caffè alla napoletana!

come si fa il caffè

La preparazione del Caffè Espresso

Arriviamo quindi al Caffè Espresso, quello che prendiamo al bar o al ristorante, colui che viene preparato con la macchina da caffè, con caffè in grani appena macinato.

Ciò che lo contraddistingue da quelli elencati prima è la schiumina naturale color nocciola che presenta una volta terminata l’estrazione e che lo caratterizza già guardandolo da lontano.

Ciò che determina, in questo caso, una buona riuscita del prodotto è l’attenzione di tutti i passaggi a partire dalla macinatura per finire alla tazzina:

  1. Il caffè che si trova dentro la campana deve essere velocemente consumato, poiché rilascia un olio naturale che si sedimenta sulla campana e se, tra un sacco e l’altro, non si pulisce con uno straccio asciutto, a lungo andare il caffè prenderà un odore di rancido.
  2. Il caffè una volta macinato subisce la variabile di umidità e temperatura, quindi il consiglio è quello di macinarne al bisogno, in modo che sia sempre fresco e non perda le proprietà che lo caratterizzano.
  3. La macchina di estrazione deve essere sempre ben pulita e controllata in termini di temperatura.
  4. Il gruppo dove verrà misurato il caffè macinato deve essere sempre spazzolato dai residui del caffè prima estratto.
  5. Defluire sempre un po’ di acqua dalla macchina sempre prima e dopo l’estrazione del caffè: prima, per far si che il caffè a contatto con il filtro non si bruci e nell’estrazione acquisisca un cattivo sapore; dopo, per eliminare i residui di polvere umida del caffè appena estratto.
  6. La tazzina dove cadrà il caffè estratto dovrà essere calda e di ceramica a forma di “mezzo-uovo”.
  7. Il caffè espresso si estrae in 25 secondi. Se si va oltre si parla di un caffè lungo, con maggiore caffeina, ma un sapore più bruciato, dalla schiuma bianco pallida; se si stoppa prima avremo un colore più intenso, un sapore più forte, ma un minore apporto di caffeina e si parla di caffè basso.

Come vedi non è semplicissimo fare il caffè, ma con le giuste attenzioni, tutti possiamo diventare dei professionisti!

La preparazione del Caffè Americano

Arriviamo quindi al Caffè Espresso, quello che prendiamo al bar o al ristorante, colui che viene preparato con la macchina da caffè, con caffè in grani appena macinato.

Ciò che lo contraddistingue da quelli elencati prima è la schiumina naturale color nocciola che presenta una volta terminata l’estrazione e che lo caratterizza già guardandolo da lontano.

Ciò che determina, in questo caso, una buona riuscita del prodotto è l’attenzione di tutti i passaggi a partire dalla macinatura per finire alla tazzina:

  1. Il caffè che si trova dentro la campana deve essere velocemente consumato, poiché rilascia un olio naturale che si sedimenta sulla campana e se, tra un sacco e l’altro, non si pulisce con uno straccio asciutto, a lungo andare il caffè prenderà un odore di rancido.
  2. Il caffè una volta macinato subisce la variabile di umidità e temperatura, quindi il consiglio è quello di macinarne al bisogno, in modo che sia sempre fresco e non perda le proprietà che lo caratterizzano.
  3. La macchina di estrazione deve essere sempre ben pulita e controllata in termini di temperatura.
  4. Il gruppo dove verrà misurato il caffè macinato deve essere sempre spazzolato dai residui del caffè prima estratto.
  5. Defluire sempre un po’ di acqua dalla macchina sempre prima e dopo l’estrazione del caffè: prima, per far si che il caffè a contatto con il filtro non si bruci e nell’estrazione acquisisca un cattivo sapore; dopo, per eliminare i residui di polvere umida del caffè appena estratto.
  6. La tazzina dove cadrà il caffè estratto dovrà essere calda e di ceramica a forma di “mezzo-uovo”.
  7. Il caffè espresso si estrae in 25 secondi. Se si va oltre si parla di un caffè lungo, con maggiore caffeina, ma un sapore più bruciato, dalla schiuma bianco pallida; se si stoppa prima avremo un colore più intenso, un sapore più forte, ma un minore apporto di caffeina e si parla di caffè basso.

Come vedi non è semplicissimo fare il caffè, ma con le giuste attenzioni, tutti possiamo diventare dei professionisti!